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C’è chi trova nel rumore un ritmo per ballare (Wesley D’Amico)

Impianti di riscaldamento o di climatizzazione

La crisi del petrolio e del gas degli ultimi mesi hanno spinto molte persone a voler sostituire il proprio impianto di riscaldamento a gasolio o a gas con delle termopompe. Allo stesso modo il caldo torrido di questa eccezionale estate ha invece riportato ancora una volta in auge il tema degli impianti di climatizzazione.

Attenzione alla progettazione, perché questi impianti possono essere un tema di litigio fra vicini quando si tratta di rumori!

   

È ormai noto che la posa di un impianto di climatizzazione o di riscaldamento necessiti di una domanda (o notifica) di costruzione. In questo ambito deve essere, tra le altre cose, allestita anche una valutazione fonica che comprovi che i valori limite previsti dall’ordinanza contro l’inquinamento fonico siano rispettati e che siano state prese tutte le misure possibili ed economicamente sostenibili atte a ridurre le emissioni foniche. Vediamo come.

   

Normative e misure preventive

Innanzitutto, va detto che la legge federale sulla protezione dell’ambiente prevede che le persone, la flora e la fauna e gli ecosistemi vadano protetti mediante delle misure preventive. Vale a dire che in un primo passo è necessario fare di tutto affinché le emissioni moleste siano ridotte alla fonte: questo è chiamato il principio di prevenzione. In seconda battuta si tratta di proteggere le persone dalle immissioni nocive. Questo si applica agli inquinanti atmosferici, ai rumori, alle vibrazioni e alle radiazioni.

È possibile raffigurarsi la differenza fra emissioni ed immissioni mediante l’esempio dei rumori: le emissioni foniche sono quelle generate da una sorgente, ad esempio da un impianto, e sono il rumore percepito presso la sorgente stessa. Le immissioni foniche, invece, sono il rumore ad esempio di una strada assieme a quello di altre fonti e il rumore di fondo percepiti con le finestre aperte.

   

In tema di impianti di riscaldamento o di climatizzazione ci sono diverse opzioni che possono essere messe in atto per ottemperare al principio di prevenzione: posare l’impianto all’interno di un edificio (nel seminterrato o in un locale tecnico), ad esempio, è un’ottima misura costruttiva per ridurre il rumore alla fonte. Se ciò non fosse possibile, si possono scegliere degli impianti più silenziosi oppure posare, ad esempio, dei cassoni fonoassorbenti sulle unità esterne dei climatizzatori. Vi sono poi anche delle misure gestionali: spegnendo ad esempio gli impianti durante determinate ore della giornata impostando un timer o sfruttando la modalità notturna, in cui l’impianto funziona con delle emissioni ridotte. Anche il punto in cui viene posato un impianto all’esterno della casa può essere determinante per ridurre le immissioni percepite nei dintorni e di conseguenza gli attriti con i vicini.

   

Il tema va in ogni caso approfondito seriamente, anche se da una prima valutazione risulta che le immissioni foniche rispettano i valori limite definiti dall’ordinanza contro l’inquinamento fonico. Questo perché le disposizioni svizzere sui rumori, confermate ancora dalla più recente giurisprudenza, prevedono infatti che le emissioni siano limitate nella misura massima consentita dal progresso tecnico, dalle condizioni d’esercizio e dalle possibilità economiche, indipendentemente dal carico fonico esistente.

Se è dunque possibile ridurre ulteriormente in maniera importante le emissioni foniche alla fonte con un una misura fattibile sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista finanziario, allora la misura va implementata, anche se i valori limite sono rispettati. Nella valutazione devono essere confrontati la fattibilità tecnica e i “decibel” risparmiati con i costi della misura, che devono sempre essere proporzionali.

   

In conclusione

Non fatevi prendere dalla fretta e non sottovalutate il tema dei rumori, perché dare la giusta attenzione prima della posa di un impianto significa avere meno attrito e conflitti con i vicini dopo.

Anche dal profilo finanziario prevedere le misure adeguate prima della costruzione è molto più vantaggioso che dover in seguito apportare delle modifiche costose o dover spostare un impianto.

Scritto da

Katharina Schuhmacher

Dipl. sc. amb. ETHZ – Titolare di eambiente

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