Eredità: la casa di famiglia
A nessuno piace pensare alla morte e sembra sempre troppo presto per stilare il proprio testamento. È però importante farlo per evitare conflitti familiari. Senza esprimere per iscritto le proprie volontà, prima di lasciare per sempre i nostri cari, può accadere che gli eredi si ritrovino in situazione di conflitto.
I propri beni non sempre sono facili da ripartire. I soldi sono semplici da suddividere. Ma cosa succede con gli immobili? Quando oltre alla vedova o al vedovo, ci sono anche dei figli che hanno diritti legittimi sull’eredità?
Usufrutto della casa per il coniuge superstite
Per il coniuge superstite, la morte della consorte o del consorte, oltre al grande dispiacere, porta anche a delle conseguenze complicate da affrontare in assenza di direttive precise per la successione. La vedova o il vedovo sono a volte costretti a vendere la casa di famiglia per poter liquidare finanziariamente i figli con la loro quota legittima.
Per evitare questa circostanza è bene che i coniugi si proteggano e si favoriscano l’un l’altra tramite un accordo o contratto matrimoniale. In sostanza potrebbero favorirsi sottoscrivendo che tutti i beni acquisiti e accumulati durante il matrimonio vengano assegnati all’uno o l’altra in caso di decesso di uno dei coniugi. In questo modo i figli riceverebbero solo la loro quota legittima alla morte di uno dei genitori. La consorte o il consorte ancora in vita potrebbe ricevere una quota in beni di proprietà e un’altra quota come usufrutto a vita della casa di famiglia.
Attenzione però, questo diritto all’usufrutto decade quando la vedova o il vedovo si risposa o costituisce un’unione domestica registrata. L’opzione dell’usufrutto della casa per il coniuge superstite comprende anche dei doveri è quindi consigliabile rivolgersi agli esperti che trattano il diritto successorio.
Cambiamenti per le coppie
Dal 1 gennaio 2023 la legge successoria ha apportato alcune modifiche. In presenza del testamento si può decidere liberamente della metà del proprio patrimonio. Prima della revisione si poteva decidere solo su 3/8 del patrimonio. L’eredità per i figli è ridotta alla metà della loro porzione legittima. La quota legittima ereditaria per i genitori invece viene abolita e quella per il partner superstite non è cambiata, rimane la metà della porzione ereditaria legittima.
Le coppie in fase di divorzio possono escludere l’una o l’altra dal diritto all’eredità. Prima della modifica alla legge, questo era possibile solo all’ottenimento della sentenza di divorzio. Dall’entrata in vigore della modifica alla legge successoria, già durante il procedimento di divorzio è possibile escludere l’ex partner dal proprio testamento. Anche le coppie che vivono separate da più di due anni, tramite testamento, possono diseredarsi a vicenda anche se non hanno ancora cominciato il procedimento per sciogliere l’unione matrimoniale.
Per le coppie che vivono in concubinato, la legge non è cambiata. Queste ultime non godono di quote legittime di eredità in caso di morte di uno o dell’altra. Per tutelare la propria compagna o il proprio compagno, si può fare un contratto oppure un testamento.
In assenza del testamento, il diritto all’eredità resta uguale. Nel caso specifico, in assenza di direttive date tramite testamento e nel diritto del regime matrimoniale dei beni del defunto o della defunta, la metà passa al coniuge superstite e l’altra metà ai figli.